martedì 30 aprile 2013

Il denaro, il problema del 21° secolo

Il nuovo viaggio termina ancora prima di partire !
Per colpa di chi ? fondamentalmente per colpa di nessuno.
Il motivo del fallimento del viaggio non è dovuto a me e nemmeno all'azienda Etropolis ma alla mancanza di denaro, dei soldi necessari a finanziare il viaggio da parte dell'azienda.
Io ormai con la testa ero già in viaggio da un po' di tempo, qualche mese, e negli ultimi giorni fantasticavo già sui nuovi luoghi da visitare ma soprattutto pensavo di rincontrare le persone che mi avevano aiutato nel viaggio dell'anno scorso e ero anche pronto a fare nuove conoscenze e a vagare liberamente come piace tanto a me.
Tutto sfumato, questa mattina ricevo una chiamata e mi sento dire che il viaggio non si può fare per mancanza di fondi ma la proposta è venuta dall'azienda e non sono stato io a chiedere di fare un viaggio !
Io ho dato la mia disponibilità e ho accettato la proposta ma alla fine mi sento preso in giro ( per fare un esempio banale è come invitare un amico a cena e una volta arrivato dirgli, guarda ho il frigo vuoto, non si fa nulla ). Adesso sembra che vogliano riorganizzare il viaggio cercando di coinvolgere la Germania, e magari farlo per il 2014 ma io non voglio più correre dietro a nessuno e rimanere in attesa sperando che si faccia qualcosa. Questa volta se si vuole fare seriamente mi si avvisa quando ci sono delle certezze.

Ora dopo essermi parzialmente sfogato vorrei scusarmi con chi magari mi aspettava già lungo il tragitto o chi ho coinvolto troppo presto in questo viaggio.

Spero che questa non sia l'ultima volta che avrò a che fare con motorini elettrici ma ci sono molte cose che mi fanno pensare in questi termini; il motivo principale purtroppo è quella del titolo del post, il denaro, che è sempre in mezzo a noi ( fin troppo ) e non permette sempre di essere liberi come si crede ma a volte blocca e "imprigiona" come in questo caso.
Certo per fare una impresa con una buona visibilità servono i soldi, e la visibilità serve all'azienda, ma a me serve pubblicità e denaro per lanciare il mio messaggio alla gente ? Forse no, l'anno scorso ho viaggiato veramente con poco, e potrei farlo con ancora meno risorse ma credo di aver lasciato qualcosa, un semplice messaggio di cambiamento a molta gente. Credo di poter concludere così, il cambiamento come lo vivo io e il denaro non sono in diretta relazione, anzi molto lontani.

Vediamo cosa succederà nei prossimi tempi ma per adesso " l'elettro-viaggiatore "  si ferma.

mercoledì 27 marzo 2013

Nuovo viaggio in cantiere, cercasi compagno d'avventura...

Eccomi qua, dopo quasi un anno di assenza torno sul mio blog !
Il resoconto del viaggio è rimasto incompiuto ma ero in attesa che le promesse avute si realizzassero, speravo di creare un sito in cui completare il diario e scrivere le conclusioni degne dell'avventura compiuta ma ormai non ha più senso raccontare di cose successe 10 mesi fa, dico solamente che sono arrivato sano e salvo fino a Bolzano ( come qualcuno giustamente mi aveva chiesto ) e ho avuto una grande accoglienza, l'esperienza è finita nel migliore dei modi !

Come si legge dal titolo oggi non voglio parlare del viaggio realizzato ma di un progetto che mi ha proposto Emanuele Confortin.
All'incirca due mesi fa mi scrive e mi propone un viaggio con uno dei nuovi motorini ( batterie al litio estraibili e autonomia superiore rispetto al mio ) da Palermo a Brema per unire idealmente il punto più a Sud in cui si vendono motorini Etropolis all'estremo Nord.
 L'idea mi piace e inizio a fantasticare, l'idea di unire con una scia di energia pulita mezza Europa e di visitare paesi che non ho mai visto mi conquista.
 Butto giù un progettino, questa volta Emanuele vuole fare le cose in grande e quindi mi garantisce assistenza e supporto, soprattutto economico.
Le cose sembrano ormai avviate e la mia idea era di partire per i primi di maggio ma oggi Emanuele mi da una brutta notizia, in Germania è subentrata una persona nelle alte cariche e il team tedesco non è in grado di garantirmi assistenza e supporto nel loro paese; potrei andare all'avventura come ho fatto l'anno scorso ma non sarebbe la stessa cosa, il mio inglese non è eccellente, qualsiasi imprevisto anche piccolo sarebbe più difficile da superare che nel mio paese.
Non vorrei trovarmi a rinunciare al viaggio, quindi c'è una possibilità, trovare un compagno di viaggio !

Questo è un appello, a chi legge questo post, se si sente in grado o conosce persone che si unirebbero a me all'istante per partire scrivetemi.
Le condizioni e i dettagli li discuteremo privatamente ma per farvi un'idea il percorso è di circa 4000 km, una durata di due mesi o poco meno, io preferisco dormire in tenda in mezzo alla natura ma nelle grandi città pernotteremo in ostello o si può usare  http://www.couchsurfing.org/
La cosa che può preoccuparvi sono le spese, la ditta mi aveva garantito una quota giornaliera da usare come preferivo, in due la quota rimarrebbe quella o forse potrebbe diminuire perchè dovrebbero fornirci due motorini ma è tutto da decidere e da discutere; ora l'importante è sapere se ci sono interessati.

lunedì 11 giugno 2012

11 giugno - Milano : racconto 7, 8, 9 e 10 giugno

7 giugno : Ripa di Seravezza - Vernazza ( 75 km )
La mattina del 7 sono partito con molta calma, sia perchè quando arrivo in una casa cerco di recuperare un po' del sonno perduto ma questa volta anche perchè assieme a Riccardo ci eravamo accorti che il portapacchi del bauletto stava cedendo ( dopo tutte le buche e le strade terribili che ho fatto c'era da aspettarselo ) così abbiamo serrato tutti i bulloni e sistemato il tutto.
Per raggiungere la Liguria, come consigliato da Riccardo non ho fatto l'aurelia che ormai percorrevo da
quasi 400 chilometri ma ho fatto la litoranea fino a La Spezia, almeno era una strada un po' più varia.
A La Spezia dopo un paio di rifiuti ormai inevitabili al Nord sono entrato nel porto turistico Mirabello, il nostromo assieme agli "uomini del porto" mi hanno accolto e fatto caricare il motorino, una barista prima di loro alla mia richiesta aveva detto che nessuno li aveva mai chiesto una cosa del genere, e ci credo, e quindi non sapeva come comportarsi ! Sono così belle le novità e le cose inaspettate, perchè tirarsi indietro ?
A La spezia ho fatto il mio giro e un po' prima delle 15, seduto su una panchina nella bellissima scalinata della Cernaia ( una Montmartre italiana ) sono intervenuto in una diretta radiofonica con Radio Rai Sender Bozen per parlare della mia avventura, è stato piacevole.
Lasciato il porto e La Spezia sono entrato nelle cinque terre; già la prima salita, lunga e ripida mi ha fatto capire cosa mi sarei dovuto aspettare più avanti.
Ho saltato Portovenere e mi sono fermato al primo paese, Riomaggiore, meritava, un vero gioiellino però c'erano già troppi turisti che impedivano di apprezzare appieno il posto; molti potrebbero dire che anche io sono un turista ma non mi sento tale, forse perchè non invado i posti che visito ma cerco di rispettarli e di apprenderne lo spirito e la cultura e quando entro in contatto con gli abitanti credo di farlo più profondamente di come fa il classico turista, diciamo che mi definisco un viaggiatore e non un turista, potrebbero sembrare quasi la stessa cosa ma ci sono differenze, ognuno veda quelle che vuole.
... Tornando sulla strada, dopo Riomaggiore sono risalito sulla via principale ( perchè alle cinque terre e in quasi tutta la costa ligure che ho visto la strada non passa per i paesi ma rimane un po' più in alto e ad ogni paese c'è il collegamento con una stradina unica che scende verso il mare, poi per proseguire bisogna risalire e tornare sulla strada principale ) e ho fatto una salita ripidissima fino a Volastra, seconda solo a una salita fatta in Basilicata.
Dopo un poprietario di un hotel che aveva paura che il mio motorino li facesse saltare tutto il generatore ho trovato una persona più ragionevole che ha sfatato la tirchieria dei liguri, un ristoratore che mi ha dato volentieri una mano, nell'attesa ne ho approfittato per camminare ( per chi non lo sapesse io amo camminare in mezzo alla natura o comunque per i sentieri ) e le Cinque Terre in questo offrono tanto, ci sono una serie di percorsi panoramici che collegano i vari paesi passando per vigneti a picco sul mare, boscaglie e uliveti.
Passata ora di cena ho proseguito per le Stradine e come immaginavo sono arrivato in un punto in cui la strada era chiusa per i danni dell'alluvione dello scorso ottobre, a La Spezia mi avevano detto che dove le strade erano chiuse si poteva passare lo stesso perchè c'era una strada di servizio, io mi sono fidato e sono entrato.

Era sera, la luce era debole  e davanti a me apparivano cumuli di detriti e crepe nel cemento, avevo la pelle d'oca, passare di là è stato proprio un pugno allo stomaco, vedere che dopo 8 mesi le condizioni erano rimaste invariate, c'erano ancora massi e tronchi in mezzo alla strada ( ma quanti mesi ci vorranno per toglierli ? ) 2 chilometri più avanti la strada era stata mangiata dalla valanga di fango, proseguiva nel vuoto e io sono tornato indietro atterrito da ciò che avevo visto.





In tarda serata sono arrivato a Vernazza, uno dei paesi più colpii dall'alluvione, era buio e percorrere la strada verso il paese è stata veramente dura, l'atmosfera era spettrale, ai lati della strada dove adesso scorre nuovamente tranquillo il torrente si intravedeva il disastro che era stato compiuto.
Arrivato in paese, a parte una trattoria in fondo alla via che era aperta tutto era deserto, molti locali e negozi erano ancora chiusi ma non perchè era tardi ma perchè erano ancora da rimettere a posto, l'intero paese era un cantiere, macerie e fango qua è la erano rimasti. Sono arrivato alla trattoria, mi hanno offerto una focaccia e mi sono messo a parlare con la gente de posto, parlavano della tragedia con ironia e scherzando, meglio così, ma si vedeva che ne soffrivano ancora molto, ho scoperto che le due banche erano ancora chiuse come l'ufficio postale e molti altri locali e la trattoria in cui stavamo parlando aveva aperto solo 3 giorni prima del mio arrivo, incredibile !
Più tardi il gestore ha chiuso il locale e mi ha fatto vedere come raggiungere la spiaggia per dormire, l'ingresso era bloccato da un lago di fango e melma ma sulla roccia c'era un cavo a cui aggrapparsi e avanzare, ho raggiunto così la spiaggia e ho montato la tenda.

8 giugno : Vernazza - Genova ( 120 km )
Al risveglio ho fatto un giro del paese e con mia grande gioia ho visto decine e decine di operai, del posto e non, che lavoravano instancabilmente alla ricostruzione e messa in sicurezza dei vari edifici e delle strade, questa gente è da mesi che lavora per salvare un paese e la sua gente, fantastico.
Sono partito molto presto, avevo capito che le Cinque Terre andavano affrontate con pazienza e metodo perchè il mio motorino non era in grado di percorrere queste strade, mi correggo, è stato in grado ma ogni 25-30 km era scarico !
Arrivato a un passo, credo all'altezza di 600-700 m, non sono tanti ma partendo dal mare per un motorino elettrico è troppo, si  scaricato e a spinta sono arrivato in un bar, 2 ore e poi sono tornato sull'aurelia che mi ha condotto, stavolta logicamente in discesa e fino a Chiavari la carica ha retto.
La parte più bella della Liguria, le Cinque Terre le avevo lasciate dietro di me e nonostante molte strade chiuse, la triste atmosfera che ha lasciato l'alluvione e il motorino che non collaborava mi sono comunque goduto i posti e devo dire che dopo la Basilicata, che è quella che mi ha colpito di più, è uno dei posti più belli che ho visto !
Dopo la carica, dato che era ancora pomeriggio presto ho continuato in direzione Genova e dopo altre sali e scendi sono arrivato a Santa Margherita Ligure, al terzo tentativo una trattoria mi ha fatto attaccare la signora, molto simpatica, mi ha offerto una dose da camionista di spaghetti al tonno, ero affamato e pian pano, con indifferenza ho svuotato anche il cestino del pane e tutti i grissini.
Ormai ero vicino a Genova e ho deciso di raggiungerla e andare a dormire all'ostello della gioventù, oltre al costo ridotto è anche l'unico posto che rispetto ai campeggi è aperto sempre anche di notte, la salita che portava all'ostello mi ha lasciato a piedi, 10 metri dietro a me è apparso il salvatore, un motociclista che vedendo la situazione si è fermato, li ho spiegato la mia avventura e che ora dovevo raggiungere l'ostello, lui mi ha detto che c'erano altri 2-3 chilometri di salita e data l'ora non avevo voglia di spingerlo.
Ho deciso così di parcheggiarlo lì in strada e Pietro ( il motociclista ) mi ha fatto montare in sella alla sua moto e con i bagagli mi ha portato fino all'ostello, ci siamo salutati e in un attimo sono entrato nella mia camerata, ho fatto il letto con gli occhi che mi si stavano chiudendo per la stanchezza e mi sono buttato sul materasso.

9 giugno : Genova - Isola del Cantone ( 60 km )
Sabato mattina, tranquillamente mi sono svegliato, sono uscito dall'ostello e mi sono avviato a piedi giù per la discesa che avevo fatto ieri sera, stavo andando a riprendere il motorino per portarlo all'ostello e farlo caricare.
Dopo 2 ore di giri non riuscivo a ritrovare la strada dove avevo lasciato il motorino, la sera prima stupidamente non avevo letto la via, ero stanco e non ci ho pensato, mi sembrava così facile la strada che ero sicuro di tornare tranquillamente a recuperare il motorino.
Dopo innumerevoli tentativi e strade fatte, mi sembrava di aver passato pure quella dove avevo lasciato il motorino ( erano tante e tutte molto simili ), e l'intervento di un signore gentilissimo che mi ha fatto salire in macchina per percorrere tutte le strade della zona non sono giunto a nulla, il motorino non usciva fuori.
Ho preso l'autobus e sono tornato all'ostello, ho spiegato la situazione ai dipendenti della struttura e insieme abbiamo pensato a cosa poteva essere successo, abbiamo chiamato l'ufficio sequestri e rimozioni della polizia ma loro non l'avevano spostato, a qual punto ho pensato seriamente che me l'avessero rubato, ma era legato, scarico e pesante e in più c'è attaccata una bandiera dell'italia e tutta l'attrezzatura ( si vede che è un motorino che sta compiendo un lungo viaggio, un impresa, chi è lo stronzo che potrebbe fare una cosa del genere a un mezzo così ? )
Un ragazzo dell'ostello si è offerto di farmi fare un giro in macchina per le vie dove potevo aver parcheggiato l'Etropolis e in una viuzza stretta, alla quale nella mattinata mi ero avvicinato più volte a piedi mentre cercavo il mezzo finalmente l'ho trovato, sembrava strano che dopo tutto questo trambusto il motorino era lì fermo, immobile dove lo avevo lasciato.
Erano quasi le 17 quando finalmente ho portato il motorino all'ostello e l'ho messo in carica e per rilassarmi un po' sono sceso in centro per farmi un giro della città.
Alle 22 sono tornato all'ostello e dopo un caffè, che non bevo quasi mai ma era utile per guidare di notte sono partito, ho lasciato Genova costeggiando un fiume di cui non conosco il nome e ho preso la SP35 che mi avrebbe condotto a Milano. 
C'era qualche montagnola da superare e dopo 50 chilometri si è scaricato il mezzo, ho fatto qualche chilometro in "riserva" e fuori dal paese ho trovato un capannone, ho verificato la presenza di corrente con la batteria della macchina fotografica e ho scoperto una cosa non proprio positiva, per far arrivare corrente bisognava accendere l'interrutore generale che era collegato automaticamente con le luci esterne ( quale altro "ladro" è così stupido da accendere le luci sulla propria scena del crimine ?!? ).
Nonostante questo "piccolo" dettaglio era necessario fermarsi e caricare quindi ho srotolato la mia prolunga e l'ho lanciata al di sotto, il motorino era al livello della strada, la spina del capannone 20 metri più in basso e per raggiungerla dovevo calarmi giù dal muro !
Data la situazione potenzialmente pericolosa, stavo "rubando" la corrente con la luce accesa che illuminava me e lìintera scena, ho deciso di dormire all'addiaccio, con il materassino e il sacco a pelo e il cielo sopra di me.

10 giugno : Isola del Cantone - Milano ( 125 km )
Ieri mi sono svegliato alle 05.00 per paura di essere scoperto, ma ho notato che il motorino si stava ancora caricando ( lo avevo attaccato dopo le 01.00 ) e in più era abbastanza freddo così mi sono rimesso a dormire, alle 06.30 avevo liberato tutto e recuperato il cavo e mi sono messo in viaggio.
Dopo la bellezza e varietà dei paesaggi Liguri la strada che ho fatto mi sembrava un po' monotona, era monotona ma era la più veloce per raggiungere Milano, a Voghera ho trovato un bar  e ho caricato il mezzo, ormai ero deciso ad arrivare in giornata a Milano, ero stupito di quanto avessi fatto in fretta ( in meno di 24 ore ho fatto Genova - Milano !).
A Pavia volevo ricaricarlo per arrivare tranquillamente a Milano, la gente però non collaborava, ho chiesto a 3 o 4 locali, ho perso il conto, ma non mi hanno voluto aiutare così sono entrato nel campo nomadi, avendo camper e roulotte hanno la corrente.
Sono stati cordialissimi, ho trovato una signora che mi ha fatto attaccare alla corrente e visto che avevano già mangiato mi ha chiesto se volevo farmi da mangiare nella loro cucina, non ho accettato solo perchè non avevo fame ( erano un paio di giorni che non mangiavo quasi niente, un po' di pane, delle ciliegie e qualche frutto preso sugli alberi, non ho neanche più cucinato con il fornelletto, mi bastava questo ).
Prima di partire un gruppo di bambini ha circondato il mio motorino e uno più curioso dell'altro mi hanno tempestato di domande ! Una bambina mi guardava estasiata mentre raccontavo le mie esperienze, come dormivo e cosa facevo durante il giorno, aveva occhi sognanti e si capiva che aveva il forte desiderio di viaggiare. Ho salutato tutti e avendo letto poco prima un cartello in cui diceva Milano a 35 km pensavo di arrivarci tranquillamente, dopo un po' di strada un nuovo cartello riportava "Milano - 45 km", perfetto, non ci sarei arrivato !
Alle porte di Milano, a circa 10 km dalla casa della persona che mi aspettava, il motorino ha dato i primi segnali, ho chiesto in 3 bar, gli unici che erano aperti di domenica e 2 mi hanno risposto così :
- il primo mi ha detto : "Mi dispiace ma io non ho prese raggiungibili, ce le ho tutte in alto" e me ne ha indicata una sul soffitto vicino alla televisione" in effetti era in alto ma non voglio credere che non ne abbia al livello dei piedi !
- il secondo è stato il più stronzo e originale di tutto il viaggio, li spetta un premio, ecco la sua motivazione : "Ma lo sai che è illegale, io per legge non posso farti caricare il motorino perchè se fossi un terrorista ti aiuterei a fare...c'è una legge che lo dice" va bene che mi sono abbronzato molto stando sul motorino per un mese e mezzo ma un terrorista ! Li ho spiegato che ero italiano, capivo la lingua e non mi andava di essere preso in "giro" ( ho usato una parola più incisiva ).
Ho capito lo stile dei milanesi e ho deciso di proseguire e arrivare alla meta sulle ruote o con le mie gambe, gli ultimi 5 chilometri, in parte sotto la pioggia li ho fatti a piedi ma ho incontrato dei milanesi più intelligenti lungo la strada che mi hanno motivato ad arrivare in fondo, un signore eccitato dalla mia impresa che mi ha fatto una foto con il cellulare e voleva sapere le caratteristiche del mio motorino e le potenzialità dell'elettrico, un ragazzo che mi ha seguito per un pezzo di strada chiedendomi ogni tanto delle cose e qualche centinaio di metri prima di essere arrivato una ragazza, sbalordita da tutta la mia impresa e ogni volta che aggiungevo un dettaglio alla mia spiegazione, come dormivo, il mio spirito, quanti anni avevo...sbarrava sempre più gli occhi, il suo stupore era accompagnato da una vera ammirazione nei mie confronti che mi ha fatto piacere scoprire, non ci avevo mai pensato che potevo suscitare ammirazione in qualcuno, forse perchè mi sottovaluto e credo di fare una cosa sotto certi aspetti abbastanza "normale".
Poco prima di cena ho raggiunto la meta, è bello rivedere delle facce familiari, soprattuto durante un esperienza del genere.


Il 13 arriverà a Milano un furgone della ditta Etropolis che mi porterà a Castelcucco, in provincia di Treviso, per incontrare dei giornalisti, pianificare l'arrivo e controllare il motorino.
Poi da lì in 2 giorni ariverò a Bolzano per la fine dell'avventura !


mercoledì 6 giugno 2012

6 giugno - Seravezza ( Viareggio ) : racconto 3, 4, 5 e 6 giugno

3 giugno : Civitavecchia - Fonteblanda GR ( 110 km )
Domenica mattina sono partito abbastanza tardi, verso le 11.00 ( quando ho un vero letto voglio sempre recuperare un po' del sonno perduto in tenda ); prima di partire dal paese sarei dovuto andare in posta perchè avevo solo 5 € in tasca ma me ne sono completamente dimenticato !
Non avevo una destinazoine precisa, comunque volevo arrivare nei dintorni di Orbetello.
Dopo una cinquantina di chilometri nell'aurelia ero quasi scarico e ho preso la prima uscita che ho trovato, ero vicino a Capalbio e vedendo in lontananza delle sculture simili alle opere di Gaudì mi sono avvicinato, era ed è il "Giardino dei Tarocchi", un bellissimo complesso di sculture, installazioni e unità abitative realizzate in vetro e ceramica a mosaico raffiguranti le figure dei tarocchi ( oltre alla visita ho rimediato anche una mezza ricarica da uno dei titolari del parco).
A pomeriggio inoltrato sono arrivato a Orbetello e dopo una breve visita, avendo ancora molto tempo prima che il sole calasse ho deciso di entrare nell'Argentario, sono arrivato a Porto S. Stefano e lì il motorino era nuovamente scarico, nessun problema, in 5 minuti ho parlato con gli ormeggiatori di un porto turistico e mi hanno fatto attaccare.
Lì vicino ho conosciuto due ragazze francesi che venivano da Lione, la loro intenzione era quella di fare un giro della Toscana in autostop e io con il mio pessimo inglese li ho spiegato che sarebbe stato difficile perchè in Italia non si fida quasi nessuno degli autostoppisti, è stato bello e anche utile fare due chiacchiere con loro, nonostante le incomprensioni tra viaggiatori si percepisce lo stesso spirito e ci si trova bene assieme.
Dopo cena ho conosciuto un altro portuale, uno scultore si mare, stava intagliando un volto femminile in una vecchia passerella di quelle che si usano per passare dalle barche al pontile, era strano vederlo lì sul mare scolpire nel legno,  cresciendo a Bolzano mi viene naturale associare la scultura solo alla montagna, sbagliando...
Verso le 23.00, quando sul pontile eravamo rimasti solo io con il motorino e il guardiano di notte da dietro si è avvicinata una donna chiedendomi che cosa ci facesi lì, io li ho spiegato che mi avevano lasciato entrare ma lei ha detto che era pericoloso farmi caricare il motorino, certe cose sono difficili da capire ma non ho avuto modo di discutere.
Per fortuna il motorino era quasi del tutto carico, sono partito in direzione Grosseto e in un attimo ero fuori dalla laguna, dopo una ventina di chilometri in notturna sono uscito dalla strada principale e mi sono infilato in un campo, ho montato la tenda che era rimasta chiusa da ben cinque giorni e mi sono messo a dormire.

4 giugno : Fonteblanda - campagne di Piombino ( 85 km )
Questa mattina, alle 6.30 mi ha svegliato la pioggia, la tenda per fortuna è impermeabile ma io no,così ho aspettato al riparo dagli elementi e al caldo.
Alle 10.00 la pioggia ha cessato di battere e io sono partito per Grosseto, alla mia sinistra c'era il Parco della Maremma ma visto il brutto tempo ho deciso di non fermarmi, poco dopo ero a Grosseto e prima di visitarla mi sono assicurato una ricarica in Bar; risparmio di raccontare le porte in faccia ( è da Roma che la gente disponibile non è più la maggioranza ma la minoranza e prima di trovare qualcuno gentile devo passare una media di 3-4 tra bar o altri negozi che non mi fanno attacare )
A Grosseto oggi dovevano arrivavare anche le francesi ma non le ho incontrate, forse non hanno trovato nessuno che le facesse saltare in macchina, più tardi mi sono ricordato di andare in posta, erano due giorni che giravo senza soldi, non l'avessi mai fatto ! Ho preso il bigliettino e ho letto il numero, avevo 35 persone davanti a me e gli sportelli aperti erano solamente tre, poi ho scoperto che era giorno di ritiro pensioni ma è comunque inammissibile, pensioni o no, ho aspettato più di un'ora !
L'ultimo pezzo, fino a Follonica ho deciso di farlo in superstrada per accorciare i tempi ( ho deciso che posso andarci, il mio motorino in effetti non ho cilindrata quindi non possono dirmi niente ! )
Arrivato a Follonica ero scarico, sono stato "cacciato" da tre locali mi hanno ma racconto solamente un episodio perchè è interessante; sono arrivato al "Gran Caffè" della stazione dove un passante mi aveva detto che sarebbero stati disponibili, faccio la mia solita richiesta e la barista tranquillamente acconsente, ho iniziato ha tirare fuori il cavo e da dietro arriva il titolare, visibilmente irritato e mi dice che non posso attacarmi, questa è stata la sua motivazione : "Sei matto, qui mi salta tutto il bar con quello che consumi e io poi come faccio ?!".
Ho tentato di spiegarli la realtà delle cose ma lui, fissandomi a 30 cm dalla faccia nel tentativo di spaventarmi , non ne voleva sapere, quando c'è tanta ignoranza c'è poco da fare !

Dopo un po' di giri ho trovato un bar con gente più umana e ho sostato da loro; per il pernottamento ci sono stati un po' di incomprensioni tra me, mia mamma e la persona che si era offerta e quindi ho dormito nelle campagne prima di Piombino, essendoci un po' di case intorno e stando su una stradina privata ho dovuto trovare un modo per nascondere il motorino e la tenda.





  Così lo vedevo io dalla campagna...

 



         ...e questo è quello che si vedeva dalla strada








5 giugno : Piombino - Castiglioncello ( 70 km )
Appena svegliato la prima cosa che ho fatto è stata pulirmi le scarpe dalle sterpaglie prese la sera prima infilandomi nel campo, poi, in modalità lumaca ho preso la strada per Piombino in cerca di un posto dove ricaricare.
Dopo due rifiuti ho trovato un'alimentari in cui una simpatica signora mi ha fatto attacare, un'ora dopo sono partito per Piombino, era vicino, e in un attimo sono arrivato davanti al porto di Salivoli dove pensavo di trovare la persona che avevo sentito ieri sera ma non c'era quindi sono entrato nel porto fingendo di essere suo amico. Ho trovato una colonnina e ho iniziato ad attendere, 4-5 ore sono tante quando si è in un posto in cui non c'è neanche nulla da vedere e anche mettendosi a leggere e ascoltando un po' di musica le ore sono tante e il tempo non passa, è molto meglio caricare la notte, quando si riesce.
A Cecina mia mamma aveva contattato una sua amica ma anche questo appoggio si è rivelato inutile, meglio fare da soli ! Dopo cena ho proseguito verso Livorno e a Castiglioncello il motorino si è scaricato e il conducente era stanco, era ora di fermarsi, ho trovato una pineta favolosa, attrezzata meglio di un campeggio ( fontana a due passi, cespugli per andare in bagno, stereo in camera ( il mare ) e corrente elettrica, ho "scassinato" il quadro elettrico di una giostrina e ho messo in carica il motorino ).

6 giugno : Castiglioncello - Seravezza ( 85 km )
Oggi mi sono svegliato molto presto, alle 06.15 perchè mi ero accorto di aver messo la tenda a 100 m dalla caserma dei carabinieri, magari avrebbero avuto da discutere per il mio campeggio libero, i passanti e corridori mattinieri invece non avevano nulla da dire, mi guardavano un po' straniti ma mi salutavano cordialmente con un cenno della testa, una "operatrice ecologica" mi ha dato pure il dolce buongiorno, mai successo quando da quando ho dormito in tenda.
In mattinata sono partito, direzione Livorno, per una decina di chilometri la strada era molto bella, ricordava in piccolo la costiera amalfitana, poi dopo Livorno la strada si è appiattita, è stata più o meno uguale fino a Pisa dove mi sono fermato per caricare e per fare un giro in città ( l'avevo già vista ma è sempre molto bella ). All'ora di pranzo ho lasciato Pisa e poco dopo ho incontrato Riccardo, "un amico di barca" che mi aspettava a Viareggio, ora sono da lui a riposarmi e domani riparto, destinazione La Spezia o giù di lì.

sabato 2 giugno 2012

2 giugno : Civitavecchia, il viaggio continua !

Ieri ho scritto in un momento di grande sconforto, e quindi non lucidamente.
Gli incidenti di percorso sono stati tanti e tutti concentrati in pochi giorni ma non abbastanza grandi da far fallire la mia impresa, le motivazioni del mio viaggio sono più forti e oggi, appena sono tornato sulla strada ho sentito tutti i mie dispiaceri e pensieri negativi scrollarmisi di dosso, stando fermo a Roma continuavo a buttarmi giù e a pensare e ripensare alle sfortune che mi erano capitate ma non aveva senso, dovevo muovermi per risollevarmi !
Sono in ritardo di circa una settimana, non sarebbe importante se non avessi nulla da fare ma il 21 giugno ho un impegno, così, per non arrivare con l'acqua alla gola ho deciso di stare sulla costa e di non fare l'interno della toscana e poi di saltare Torino e da Genova andare verso Milano.
Alla fine non cambia più di tanto e almeno mantengo la mia destinazione originale, Bolzano.

2 giugno : Roma - Civitavecchia ( 80 km )
Questa mattina ho lasciato uno squallido ostello a Roma ed evitando la grande parata dei "pagliacci" ho imboccato l'Aurelia. C'era un traffico incredibile, code chilometriche che procedevano a 10 all'ora  
( erano i romani che per il week-end se ne andavano al mare ) ma con il motorino non ci sono problemi di traffico, ho imboccato la corsia di emergenza e tranquillamente a 45 km/h ho sorpassato silenziosamente tutti gli automobilisti intasati, che goduria !
A Ladispoli, più per sfizio che per necessità mi sono fermato a caricare un po' il motorino in un lido-sosta camper; è strano come la gente di mare si assomigli tutta, i proprietari e i baristi avevano la stessa aria dei bagnini della costa romagnola e marchigiana.
Dopo aver pranzato ho lasciato la sosta, poco dopo mi ha chiamato mia zia dicendomi che aveva dei suoi amici a Civitavecchia e io contento li ho detto di contattarli.
Sono arrivato nel primo pomeriggio e mi sono sistemato, in questo momento abbastanza delicato del viaggio in cui avevo quasi deciso di mollare fa sempre bene conoscere gente simpatica e disponibile come in questo caso, in più con il figlio quasi mio coetaneo ho pasato una bella giornata al mare e ora esco, mi fa bene staccare un po' e rilassarmi, per di più con mie "coetanei" ( la solitudine è bella ma dopo un po' snerva, ci vuole un contatto umano, non si vive altrimenti ).

Sono felice di non aver abbandonato, ora ho una nuova carica e spero di concludere in bellezza questo fantastico viaggio.

venerdì 1 giugno 2012

1 Giugno : di nuovo a Roma - probabile fine del viaggio !

In questi giorni non ho voluto scrivere nulla perchè sono successe tante, troppe cose negative che hanno messo più di una volta a rischio la mia impresa, non volendo infierire sulla situazione non ho voluto scrivere nulla sul blog ( l'ho fatto anche nella speranza che non riportando quello che era successo la situazione poteva migliorare ) ma era una stupida illusione, le cose non sono migliorate e adesso sto pensando seriamente di abbandonare tutto ! Magari voi in qualche modo riuscite a capire la situazione e riuscite a ridarmi forza e motivazione ma non lo credo possibile.
Senza fare tanto il misterioso ora vi spiego brevemente cosa è successo in questi giorni...

Domenica 27 sono partito da Roma, con lo stesso spirito di sempre, verso il lago di Bracciano; la tappa era breve e si annunciava tranquilla, niente affatto !
Nel paese di Anguillara, prima di arrivare alle rive del lago, c'era un normale passaggio a livello da attraversare, il dosso dove passano i binari però copriva la visuale su una buca enorme al centro della strada, ho preso la buca in pieno e con il contraccolpo la manopola dell'acceleratore mi è rimasta in mano ( questo episodio è stata la scintilla che ha fatto innescare tutta una serie di sfortunati eventi, e per quanto possa sembrare grave è una piccolezza rispetto a quello che mi è successo più avanti ).
A Trevignano Romano, un amico di un amica di mia mamma attraverso Facebook ( sito per lo più inutile e dannoso ma che se usato bene ha una sua utilità ) si era offerto di ospitarmi, la sua offerta rischiava di svanire perche doveva andare a Roma ma il destino l'ha lasciato al lago, anche la sua moto aveva dei problemi e così, nel pomeriggio, ci siamo incontrati; c'è stata subito intesa, ( forse perchè ci accumuna una grande libertà di spirito e pensiero ).
La mattina seguente, il 28, dopo esserci riposati dalla stressante giornata del giorno prima siamo andati da un elettratuto in paese chiedendoli se potesse riparare la mia manopola, quando ha capito che era un veicolo elettrico non sembrava molto ben disposto ma dopo averli spiegato la situazione ha acconsentito.
Io avevo la manopola di scorta, la Solaria ( dove ho comprato il motorino ) aveva previsto la rottura; in pochi minuti l'elettrauto ha sistemato il tutto e mi ha chiesto 5 €, alla fine è stato più gentile del previsto e soprattutto onesto.
Tornato a casa da Mauro, prima di partire per Viterbo volevo finire di caricare quel poco di batteria che si era scaricata nell'andare dall'elettrauto, pioveva un po' e appena ho attacato la presa e spostato il trasformatore per metterlo all'asciutto ho preso una bella scarica elettrica da 220 V.
Non mi è successo nulla, ho avuto un po' di brividi, un dolore alla spina dorsale e un torpore in tutto il corpo per circa mezz'ora ma niente di grave.
Il giorno prima in qualche modo Mauro aveva previsto tutto, mi aveva infatti battezzato "uomo elettrico" per via del mio tipo di viaggio ma in quel caso ero diventatato elettrico in tutti i sensi; fuori è iniziato a piovere un po' di più e io non avendo intenzione di bagnarmi ho aspettato fino a quando il cielo si è aperto, nel pomeriggio.
Alle 17.00 ci siamo salutati e io sono partito con le nubi ormai innocue, anche quel giorno la tappa non superava i 50 km e doveva filare tutto liscio fino a Viterbo ma ora viene il bello, dopo solamente 18 km il motorino si è scaricato, ho subito pensato che la scossa elettrica avesse danneggiato qualcosa nel motorino.
Ho chiamato i tecnici dell'Etropolis e della Solaria ma non mi sapevano dire molto, era una situazione strana anche per loro, un mio amico, che si era studiato le batterie del mio motorino mi ha saputo dare più risposte dei tecnici, erano notizie molto scoraggianti, la batteria si poteva essere danneggiata in modo serio e il viaggio era ormai a rischio.
In serata ho trovato un bar e ho messo a caricare il motorino, dovevo capire se avevo ancora un'autonomia decente, dopo tre ore il bar doveva chiudere e non avendo caricato del tutto il motorino non potevo verificare l'effettiva durata della batteria.
Viterbo era abbastanza vicina ma appena sono partito si sono alzati dei banchi di nebbia fittissima, avevo una visibilità ridotta a una decina di metri di strada, l'umidità mi entrava nelle ossa e goccioline gelate mi si condensavano sulla mia poca peluria in viso ( ho scoperto che la nebbia è peggio della pioggia, ti bagni quasi allo stesso modo e in più ti fa sentire più gelo nell'aria di quello che c'è ) in queste condizioni ho percorso i 20 km che mi separavano da Viterbo e arrivato a destinazione ho trovato un parco dove poter mettere la tenda.
Siamo arrivati al 29, tutta la mattina l'ho persa in giro a cercare qualcuno che mi facesse caricare il motorino ( cinque locali, tra bar e negozi, mi hanno mandato fuori non dico a calci ma quasi ), alla fine, riconfermando il mio pensiero, sono andato da un meccanico che mi ha accolto e fatto attaccare ( non c'è nulla da fare, se la gente è più semplice si fa meno problemi ed è più generosa ).
Dopo una visita alla città ho preso il motorino, stavo per prendere la strada per Orvieto quando mi sono accorto che il motorino aveva nuovi problemi, la batteria aveva già perso molta carica e sul manubrio ho inizaito a sentire delle microscosse elettriche che arrivavano alle mie braccia, erano proprio udibili, si sentiva il sibilo di ogni singola scossa.
Preoccupato sono tornato in centro a Viterbo, sono andato in una biblioteca pubblica ( e sottolineo pubblica ) perchè volevo aggiornare il blog ma mi hanno detto che dovevo fare un acconto alla biblioteca tramite la posta, gli ho spiegato a cosa mi serviva internet ma mi hanno detto che era impossibile farmelo usare, altra grande dimostrazione di comprensione e generosità !
Ho chiamato nuovamente il responsabile Etropolis e li ho spiegato i nuovi problemi, lui mi ha detto che l'unica cosa da fare era tornare a Roma dove c'era un tecnico che poteva montarmi delle nuove batterie; non avevo nessuna voglia di tornare indietro sui "mie stessi passi" ma era l'unico modo per tentare di risolvere il problema.
Dopo 50 km fatti con le scariche che continuavano ad arrivare alle braccia e un bivio sbagliato ero al limite delle forze, psicologiche e fisiche; a Trevignano Romano ho trovato nuovamente ospitalità da Mauro, che aveva lasciato tutto come era prima, i mie asciugamani erano appesi come li avevo lasciati, l'acqua sul comodino e il letto uguale a prima ( sembrava di essere tornati indietro nel tempo, il luogo era lo stesso ma i giorni erano trascorsi, una strana sensazione ).
La mattina dopo, mercoledì 30, Mauro si è offerto di portarmi dal tecnico Etropolis a Ostia e con qualche sforzo siamo riusciti a mettere il motorino nel bagagliaio del suo Berlingò, arrivati dal "meccanico" ho narrato le mie peripezie e lui, non molto convinto di risolvere il problema ha scoperchiato il motorino e iniziato a smontare la batteria.
Molte ore e fatiche più tardi il motorino era tornato come prima, ma con cinque batterie nuove nella pancia, ho fatto qualche chilometro sulla strada per vedere se arrivavano ancora scosse al manubrio ma fortunatamente erano scomparse.
Ormai si era fatta sera e io mi sono avviato sulla Colombo, direzione Roma, dove avevo già sentito Sandra, l'amica di mia mamma che mi aveva ospitato i giorni prima. La  mia idea, visto il ritardo immenso accumulato era quella di montare il motorino su un treno per la Toscana, Siena o Firenze e continuare per il mio itinerario.
Siamo arrivati a ieri, giovedì 31, con Sandra siamo andati alla stazione Roma Termini a chiedere informazioni, niente, il servizio auto e moto al seguito è sospeso da Dicembre 2011, ho chiesto se si poteva mettere su un treno merci ma tutte le persone con cui ho parlato non mi hanno saputo dire niente, ho provato agli uffici di noleggio furgoni ma me l'avrebbero dato senza conducente.
Ci è venuta in mente la possibilità di imbarcarmi su un traghetto con il motorino ma non esistono le tratte, dovrei fare scalo in Sardegna !
Dopo innumerevoli gri abbiamo trovato un servizio di trasporto moto, li ho contattati ma non sono riuscito a parlare con la persona che mi aspetta a Siena, quindi non avevo l'indirizzo. Dopo ore a pensare inutilmente, telefonate all'Etropolis per chiedere la loro disponibilità al pagamento e un altro incontro con Mauro ( avevo dimenticato il libretto postale nella sua macchina ) sono andato a letto a notte fonda, quasi sicuro di aver trovato il modo di trasportare il motorino.
Oggi, 1 Giugno, un nuovo crollo, questa mattina ho scoperto che il trasporto del motorino non è veloce come pensavo, ci mettono una settimana.
Ora ho deciso, non serve a niente tentare di recuperare il tempo impazzendo inutilmente, il viaggio finisce qua, torno nelle Marche per la strada più breve.

SE QUALCUNO HA LETTO TUTTO IL RACCONTO E HA UN IDEA BRILLANTE, UN LAMPO DI GENIO O PENSA DI POTERMI RISOLLEVARE SCRIVETEMI.
Oggi andrò in ostello di Roma, carico il motorino e domani mattina parto per le Marche, mi dispiace veramente tanto, in primo luogo per me ma anche per tutti gli altri che credevano in questa impresa !

venerdì 25 maggio 2012

25 maggio - Roma : racconto 23, 24 e 25 maggio

23 maggio : Napoli - Gaeta ( 105 km )
Dopo aver visitato Napoli, per quel poco che sono riuscito a vedere ( ho camminato molto ma le distanze da un punto all'altro sono infinite ), ho lasciato l'ostello che erano già le 17.00.
Uscire da Napoli dal lato giusto è stato un bel casino, ho perso quasi un'ora e percorso parecchi chilometri ma una volta lasciata la città alle spalle la confusione è rimasta, nelle cittadine e paesi seguenti che ho passato le indicazioni erano quasi inesistenti; a Capua ero già scarico ma la persona generosa è sempre dietro l'angolo, questa volta un barista.
Dopo una breve carica ho continuato per rettilinei interminabili e ho imboccato la Appia; verso Sessa Aurunca, alle pendici delle montagne, l'Etropolis si è scaricato nuovamente ma ho trovato un ristorante proprio sulla strada.
Mi sono avvicinato al locale e alla porta mi ha accolto affettuosamente un cane maremmano anticipando la stessa accoglienza ricevuta dai gestori, ho messo a caricare il motorino e intanto senza dire nulla il proprietario mi aveva preparato un posto a tavola, non erano nemmeno le 20.00 e non essendoci ancora clienti ho cenato con il pizzaiolo e il cameriere, ho mangiato una squisita porchetta con le patate che mi ha ricordato tanto le Marche. Come sempre il mio viaggio ha suscitato interesse e simpatia e abbiamo chiacchierato fino all'arrivo dei primi clienti, dopo per il resto della sera ho osservato uno strano oggetto luminescente ( ho guardato un film in televisione ) dico strano perchè dopo molti giorni passati in assenza di quello schemo risulta strano e mi sono accorto di quanto ipnotizzi e rimbecillisca, qundo la si guarda tutti giorni però si è abituati e non ce ne si accorge.
Alle 23.30 ho salutato tutti e mi sono avviato in notturna verso Gaeta, mancavano una quarantina di chilometri, un'ora e mezza dopo ero già ficcato nel sacco a pelo e con l'impetuosa musica del mare mosso che entrava nella tenda mi sono addormentato.

24 maggio : Gaeta - Latina ( 73 km )
Vista l'ora di arrivo del giorno precedente mi sono svegliato con molta calma, alle 09.00 stavo ancora facendo colazione nella tenda con i panini di pizza offerti dal pizaiolo di Sessa farciti con le marmellatine rimaste dall'ostello di Napoli. La sera non avevo caricato da nessuna parte e quindi ero quasi scarico, ho preso la strada per Sperlonga e ho deciso di fermarmi da Guido il mozzarellaro, il ristoro in cui ero stato un mese fa con il corso di arrampicata. Non era così ben disposto come avevo sperato, ha storto un po' il naso ma mi ha fatto attacare, dopo aver pranzato da lui ho raggiunto la parete dove ero stato ad arrampicare e non avendo nessun materiale da scalata sono rimasto per terra a contemplare le vie sulla roccia e a godermi la vista sul mare. Dopo un paio d'ore sono tornato al mio mezzo e sono ripartito, poco più avanti mi sono fermato a Sperlonga, volevo visitarla e nel frattempo ho anche rimediato una ricarica. E' sempre bello perdersi tra i vicoletti dei paesi, girare e inoltrarsi fin dentro alle viuzze più buie dove si trova sempre la vecchietta di turno che ti guarda male ( ma signora sto visitando e apprezando il tuo bel paese, cosa ci sara mai di male ? ) tornato dal mio giro la ventola del caricatore non girava più, il motorino era completamente carico e sono partito tranquillamente per Latina.
Arrivato quasi a Latina mi sono fermato in una tavola calda sperando mi venisse offerto qualcosa ma niente, così  mi sono preparato sul fornelletto la "minestra della nonna" Knorr, buona.
Si era fatta ora di nanna e preso il motorino ho raggiunto e passato Latina, poi sono uscito dalla strada principale in cerca di campagne isolate, fatti due chilometri c'erano ancora campi alternati a case, ho deciso comunque di fermarmi e ho messo la tenda in una coltivazione di kiwi, su terreno privato con le case a meno di 300m di distanza.

25 maggio : Latina - Roma ( 72 km )
Questa mattina mi sono svegliato molto presto per paura di incontrare il proprietario, una macchina si è fermata mentre chiudevo la tenda e una signora mi ha detto che era proprietà privata ( era la proprietaria del terreno ), io li ho raccontanto che la sera prima volevo andare in un campeggio ma mi si era scaricato motorino, nessuna delle due cose era vera ma lei ha annuito tranquilla, comunque anche se non li andava bene avevo già dormito e non c'era nulla da fare e da dire.
La seconda era quasi vera, dopo 15 km infatti ero scarico e abbandonato la pontina sono andato in cerca di qualcosa, solo 3 chilometri dopo ho trovato il primo edificio, un officina in cui mi hanno lasciato caricare.
Dopo un po' sono ripartito, soprattutto per noia, lì intorno non c'era niente da fare o vedere; dopo una trentina di chilometri dovevo ricaricarlo e mi sono fermato al bar di un benzinaio, alla mia richiesta il barista mi ha quasi riso in faccia e alzando la voce mi ha detto che doveva aspettare il suo superiore, li ho chiesto se poteva chiamarlo e chiederli se potevo attacarmi ma lui ridendo nervosamente ha detto di no, che non l'avrebbe chiamato. Non avevo tanta voglia di discutere e quindi ho preseguito a 10 km/h sulla strada mentre camion e macchine mi superavano strombazzando, dopo 5-6 km fatti con il motorino al limite mi sono fermato a un ristorante, anche qui il titolare non ne voleva sapere, ha detto che davo fastidio e non aveva nessuna presa diponibile, ma chi voleva prendere in giro ? era una struttura enorme con bar, ristorante, magazzini e altri locali, non mi puoi dire che non hai una presa disponibile !?
Un ragazzo straniero, una specie di sguattero e custode del ristorante aveva ascoltato in disparte mentre spazzava il giardino e quando il ristoratore si è allontanato mi ha detto di seguirlo che mi avrebbe fatto ricaricare lui, a collegato la prolunga alla sua stanza dove dormiva e ha pure portato una bella bottiglia di acqua fresca senza farsi vedere dal suo capo.
E' incredibile, così tanta gente indisposta l'ho trovata solo adesso avvicinandomi alla capitale, il ragazzo in tono scherzoso mi ha detto, "sei pure un loro connazionale ma non ti aiutano, ti trattano come me, come uno straniero, senza generosità".
Dopo una bella ricarica ho salutato e ringraziato il custode e in un attimo ho raggiunto Roma, ora sono alloggiato da un amica di mia mamma e rimarrò qui a riposare fino a Domenica 27.